In questa settimana diventeremo più consapevoli delle chiusure e delle tensioni presenti nel corpo attraverso un semplice riconoscimento.

Attraverso il respiro permetteremo al corpo di aprirsi e di entrare in contatto in profondità con le sensazioni. Mi apro e accolgo quello che c’è.

Ogni volta che mi ricordo prendo tre respiri.

Questa prima settimana ci accompagnerà la calligrafia: “the way out is in” (la via di uscita è dentro) che potremo ogni tanto ricordarci di contemplare e osservare eventuali intuizioni.

1 – Esercizi (durata: 3,5m)

In questa settimana

Pratiche suggerite

Un minuto di esercizio fisico
Alcuni degli esercizi proposti all’inizio dell’incontro o pratiche come lo Yoga e il Tai Chi.

I tre respiri

La pratica dei tre respiri ci accompagnerà per l’intero percorso. E’ semplicissima: ogni volta che usciamo dal turbinio di pensieri, preoccupazioni, progetti che ci accompagna durante tutto il giorno, ogni volta che ci risvegliamo alla vita, ci permettiamo di prendere tre respiri. Ci fermiamo mentre accadono Tre Respiri. Può esserci utile chiudere gli occhi per passare più agevolmente dal Pensare al Sentire.
Può essere d’aiuto trovare una “campana di consapevolezza” come per esempio l’arrivo di un messaggio sul cellulare, una sirena o un altro suono, per ricordarci di fare tre respiri.
Durante i tre respiri cerco di tornare al corpo e ascoltare le mie sensazioni. Non giudico quello che sento, mi limito ad ascoltare e riconoscere il mio stato interiore (tensioni e blocchi del corpo, ansia, agitazione, fretta, frustrazione, rabbia).

Diario quotidiano

Durante il giorno o alla sera scrivo un diario quotidiano dove posso annotare come è andata la giornata: la pratica dei tre respiri, quello che ho percepito, alcuni momenti particolari. Posso anche aiutarmi con disegni.

Approfondimenti

Ascoltare il corpo

di Jon Kabat-Zinn

Un aspetto importante della nostra vita e della nostra esperienza, che a causa dell’automatismo delle nostre reazioni tendiamo a ignorare, è il rapporto con il nostro corpo.

Spesso siamo appena in contatto con il nostro corpo, a stento ci rendiamo conto di ciò che sente. Di conseguenza, spesso siamo insensibili agli effetti che su di esso hanno l’ambiente, le nostre azioni e perfino i nostri pensieri ed emozioni.
Quando ignoriamo queste interconnessioni, a volte abbiamo la sensazione che il nostro corpo abbia reazioni imprevedibili e non riusciamo a capire perché.
Come vedremo più avanti, i sintomi fisici sono messaggi che il corpo ci invia per farci sapere come sta e quali sono i suoi bisogni. Quando ci abituiamo a fare sistematicamente attenzione al corpo e siamo più in contatto con esso, acquistiamo anche la capacità di capire quello che ci vuole comunicare e di rispondere in maniera appropriata. Imparare ad ascoltare il corpo è di vitale importanza per la nostra salute e per la qualità della nostra vita.
Anche una cosa semplice come rilassarsi può essere di una difficoltà frustrante quando siamo inconsapevoli del nostro corpo.
Lo stress della vita di ogni giorno genera tensioni localizzate in particolari gruppi di muscoli, per esempio nelle spalle, nella mandibola, nella fronte. Per rilassare queste tensioni devi prima di tutto accorgerti che ci sono, devi sentirle. Devi essere in grado di disinserire il ‘pilota automatico’ e di riprendere in mano il controllo del tuo corpo e della tua mente.
Come vedremo, per far questo devi concentrare l’attenzione sul corpo, percepire le sensazioni che provengono dai vari muscoli e inviare ai muscoli il messaggio di rilassare le tensioni. Se sei abbastanza consapevole, questo lo puoi fare già nel momento in cui la tensione si sta producendo: non occorre che aspetti di sentirti rigido come un pezzo di legno. Se lasci che la tensione si accumuli, essa diventa tanto abituale che ti dimentichi come ci si sente quando si è rilassati e diventa molto più difficile ritrovare il rilassamento.
Quando soffriamo di disturbi fisici o mentali, spesso ci aspettiamo che i medici siano in grado di rimetterci in sesto. A volte ciò è possibile; ma, come vedremo, la nostra collaborazione attiva è essenziale nella maggior parte delle terapie.
Questo è particolarmente vero per quelle condizioni croniche per cui la medicina non dispone di cure risolutive. In tali casi, la qualità della nostra vita dipende in larga misura dalla conoscenza che abbiamo del nostro corpo e della nostra mente, e dalla capacità di migliorare la nostra salute entro i limiti, sempre sconosciuti, del possibile.
Assumerti la responsabilità di conoscere meglio il tuo corpo,ascoltandolo attentamente e coltivando le tue risorse interne di guarigione, è il miglior modo di collaborare con i tuoi medici.
È qui che interviene la meditazione: essa dà potenza e sostanza a questo impegno e catalizza il lavoro di guarigione.

(Jon Kabat-Zinn, “Vivere momento per momento”, TEA)

 

Consapevolezza

di Thich Nhat Hanh

La consapevolezza è soprattutto la capacità di saper riconoscere la presenza di un oggetto di percezione senza prendere posizione, senza giudicarlo, desiderarlo o disprezzarlo.
Per esempio, mettiamo di avere una zona del corpo dolente: con la consapevolezza noi prendiamo semplicemente atto di quel dolore.
È un genere di preghiera molto diverso a quello a cui forse sarete abituati, ma anche sedere in meditazione ed essere semplicemente coscienti di quel dolore significa pregare.

Calligrafie

The Way Out is In