Questa settimana è una settimana molto coraggiosa, ci daremo appuntamento a quando vivremo un’emozione difficile.

Quando ci troveremo di fronte a un’enorme tempesta, un disagio che ci inonderà.

Invece di fuggire cercheremo di essere presenti, osservare cosa sta succedendo nel nostro corpo, quali sensazioni ed emozioni sorgono in quella tempesta.

E coraggiosamente le abbracceremo e ce ne prenderemo cura.

1 – Esercizi (durata: 8m)

In questa settimana

Pratica con le “Emozioni Forti”:

  • Darsi appuntamento con l’emozione dolorosa (rabbia, paura, confusione, dubbio, tristezza, …)
  • Risvegliarsi dentro l’emozione dolorosa
  • Prendiamo tre respiri nel cuore dell’emozione dolorosa

Con coraggio, con pazienza, con affetto.

Approfondimenti

“Come faccio a stare nel momento presente quando è insopportabile” (Thich Nath Hanh) (durata: 15m)

“How to Calm the Voice Inside” (Eckhart Tolle) (durata: 15m)

“Sconfiggere la paura, il panico e la morte” (Mooji) (durata: 9m)

Un gesto

La via d’uscita è dentro.

Quando sono nella paura, nella rabbia, nello sconforto o in un’altra emozione dolorosa, la mente chiede: come posso uscirne?
Il corpo diventa sempre più teso e sofferente.
La mente non può risolvere ciò che lei stessa ha creato. Per questo le parole non possono aiutare se non per ricordare di fermarci, smettere di dibatterci per un istante. E sentire.

C’è una pratica o meglio un gesto, semplice ma molto coraggioso.
Chiudere gli occhi,posare una mano là dove viene riconosciuto il dolore, e ascoltare, sentire, abitare la sensazione fisica dolorosa.

Con la cura e con l’affetto di una madre che prende tra le sue braccia il suo bambino che piange e con pazienza e dolcezza riposa con lui, respira con lui. Senza bisogno di aggiustare. Senza bisogno di fare, di risolvere.
Non è facile farlo una volta che il ‘blocco di sofferenza’, il ‘corpo di dolore’, si è manifestato.
Ma è sicuramente alla nostra portata farlo quando si manifesta una piccola paura, irrequietezza, fretta, preoccupazione, un rifiuto della vita meno intenso, come accade spesso nella nostra giornata.
Per questo Thich Nhat Hanh ci offre una calligrafia:
‘La via d’uscita è dentro’.

Tempesta emotiva

di Thich Nhat Hanh

“Una tempesta, quando arriva, rimane per un po’ di tempo e poi se ne va. È così anche per le emozioni: vengono, restano per un po’, poi vanno via. Un’emozione è solo un’emozione. Non si muore per un’emozione. Noi siamo molto, molto più di un’emozione.
Quando ti accorgi che sta per sorgere un’emozione, dunque, è molto importante che ti sieda in posizione stabile, oppure che ti metta sdraiato, anche questa è una posizione molto stabile.
Concentra poi l’attenzione sulla pancia.
La tua testa è come la cima di un albero durante una tempesta: io non ci resterei.
Porta la tua attenzione in basso, al tronco dell’albero, dove c’è stabilità.
Dopo esserti concentrato sulla pancia, sposta in giù l’attenzione, appena sotto l’ombelico, e inizia a praticare il respiro consapevole. Inspirando ed espirando profondamente, sii consapevole del sollevarsi e dell’abbassarsi dell’addome.
Dopo aver praticato in questo modo per dieci, quindici o venti minuti, ti accorgerai di essere forte, abbastanza forte da resistere alla tempesta.
In questa posizione seduta o sdraiata, limitati a rimanere agganciato al respiro, proprio come un naufrago resta aggrappato a un salvagente: dopo un po’ di tempo l’emozione andrà via.

Questa è una pratica molto efficace, ma per favore ricorda una cosa: non aspettare di avere un’emozione forte per praticare, in quel caso non ricorderai come si fa. Devi praticare ora, oggi che ti senti bene, che non hai a che fare con emozioni forti. Questo è il momento per iniziare a imparare la pratica. Puoi praticare ogni giorno per dieci minuti. Siedi e pratica l’inspirazione e l’espirazione, concentrando l’attenzione sulla pancia. Se fai così per tre settimane, ventuno giorni, diventerà un’abitudine; allora, quando monterà la rabbia o sarai sopraffatto dalla disperazione, ti verrà naturale ricordare la pratica; se ci riuscirai avrai fede nella pratica e sarai in grado di dire alle tue emozioni: ‘Bene, se ritorni farò esattamente la stessa cosa’.
Non avrai più paura perché saprai che cosa fare.
Pratica regolarmente.

Quando la pratica diventa un’abitudine, se non la fai ti sembra che ti manchi qualcosa.
Praticare ti porterà benessere e stabilità; e avrà anche un buon effetto sulla tua salute. Questa è la miglior protezione che puoi offrire a te stesso. Io penso sempre che l’energia della consapevolezza sia l’energia del Buddha, dello Spirito Santo che è dentro di noi e ci
protegge in ogni momento.
Ogni volta che tocchi il seme della consapevolezza e pratichi il respiro consapevole l’energia di Dio, l’energia del Buddha è lì per proteggerti. Una volta imparata la pratica, potrebbe farti piacere spiegare come si pratica a un amico, a un parente o ai tuoi bambini, se ne hai. Conosco madri che praticano con i loro figli; tengono per mano il bimbo o la bimba dicendo: ‘Tesoro, respira con me. Inspirando so che la mia pancia si solleva. Espirando so che la mia pancia si abbassa’; guidano il bambino o la
bambina nella respirazione finché lui o lei supera l’emozione.
Se conosci la pratica sarai in grado di generare l’energia della stabilità e di trasmetterla a un’altra persona, tenendola per mano.
Puoi aiutare quella persona ad attraversare indenne una tempesta; potresti contribuire a salvarle la vita.
Moltissimi giovani, ai nostri giorni, non sanno gestire le loro emozioni; il numero dei suicidi è enorme.
Questo è un esercizio semplice ma molto importante”.

 

Ascoltare il mio intimo

di Etty Hillesum (1914-1943) – morta a 29 anni nel campo di concentramento di Auschwitz

Credo di poterlo fare: tutte le mattine, prima di mettermi al lavoro, prenderò l’impegno di “volgermi verso l’interno” una mezz’ora, ad ascoltare il mio intimo. “Immergersi in se stessi”.
Potrei anche chiamarlo meditare. Ma sono ancora un tantino spaventata da questa parola.
Beh, perché no? Una quieta mezz’ora dentro di me. Non è abbastanza muovere bene braccia, gambe e tutti gli altri muscoli la mattina nel bagno. Un essere umano è corpo e spirito. E davvero una mezz’ora di ginnastica, insieme a una mezz’ora di “meditazione” possono costruire vaste fondamenta di quiete e concentrazione per l’intero giorno.
Ma non è per niente semplice, quell’ “ora quieta” va imparata. Allora tutto il ciarpame e i fronzoli delle umane meschinità sarebbero eliminati da dentro di noi.
Dopotutto anche una testolina piccola come la mia è imbottita di un mucchio di crucci insignificanti.”

 

Stare con le emozioni forti

di Thích Nhất Hạnh

Ogni volta che emergono tristezza o rabbia o delusione hai in te la capacità di far loro fronte.
La tua rabbia, la tua delusione fanno parte di te; non lottare contro di loro, non reprimerle: sarebbe un atto violento commesso contro te stesso.
Ogni volta che emerge la tempesta di un’emozione forte siedi tranquillo, tieni la schiena eretta, ritorna al respiro, ritorna al corpo, chiudi tutte le finestre dei sensi.
Tu hai sei sensi: occhi, orecchi, naso, lingua, corpo e mente.
Non guardare, non ascoltare e non continuare a pensare alla cosa che ritieni essere la fonte della tua sofferenza – quell’unica frase, quell’unica lettera, quell’unica azione, quell’unica notizia.
Toma a te stesso, prendi in mano il tuo respiro e seguilo, attenendoti rigorosamente alla tua inspirazione e alla tua espirazione proprio come un capitano mantiene salda la presa sul timoni della nave quand’è scossa dalle onde dell’oceano.
La consapevolezza del respiro è l’ancora, il timone, l’albero maestro.
Inspira un respiro lungo, dando una totale attenzione all’inspirazione e all’espirazione.
Presta attenzione alla parte inferiore della pancia, nota che si contrae quando espiri e si espande quando inspiri. Mantieni l’attenzione al livello della parte inferiore della pancia, non lasciarla migrare verso la testa.
Ferma ogni attività di pensiero, limitati strettamente a seguire il respiro.
Ricorda a te stesso: “Ho attraversato molte tempeste. Ogni tempesta è destinata a passare, non esiste tempesta che duri per sempre.
Anche questa condizione della mente passerà.”

Ogni cosa è impermanente.
La tempesta è soltanto una tempesta.

Noi non siamo soltanto una tempesta; possiamo trovarci al sicuro proprio nel mezzo della tempesta.
Non permetteremo alla tempesta di fare danni dentro di noi”.

Quando riesci a vedere le cose in questo modo, quando ti ricordi di farlo, cominci subito a essere padrone di te stesso e non sei più in preda a una tempesta emotiva.